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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

OCCHI DI LUNA

Una sera senza luna, o almeno io non la vedo. Mi sento spaesata, come se non avessimo più la sua benevolenza. Stanca di vedere tutto così offuscato, brilla un po' lei lassù, piccolo satellite senza luce propria. Lontana e talvolta vicina. Oggi non sono capace, oggi è più complicato, oggi non so neanche scrivere. Io lo vedo sai, non te ne accorgi. Ti guarda con quegli occhi che sembrano miei, quanto mi uccide, mi annienta, mi logora come se fosse un veleno a lento rilascio. Occhi che non sono più due, ma quattro. Mi spiazzi, mi spiazza, mi spezzi. Io lo vedo. Mio amore, amore corrisposto, amore condiviso. Non ci riesco, oggi no. Non ho la forza di combattere per tre. Forse per due, ma non due come me e te. Oggi non riesco a guardare, a guardarla, a guardarvi. Come posso, come puoi. Tu con gli occhi puntati su sei corde, ma io lo ricordo a memoria il tuo sguardo. Solo attraverso di esso so capirti. Spaventosamente bello. Riconosco le tue mani grandi. I...

AL TRIPLO

Una triplo malto. Nervi a fior di pelle, la tua mi manca. Schiuma della stessa birra quella che bevo solo io, quella che a te non piace tu sei più da vino. Il calice è simile, il mio è il Sacro Graal il tuo è sofisticato e sottile come le frecce che lanci e non te ne accorgi. Io con il poggiabicchiere, tu che poggi le dita su un piano improvvisato. Un piano di legno poco levigato, un piano poco curato perché nulla è chiaro. Tutto un grosso imprevisto, tutto senza che ce ne fosse bisogno tutto senza una regola, tutto senza una ragione perché di essa non si può parlare. Nessun torto, nessun astrattismo. A tratti trasparente a tratti sporco come il calice sudato. Una goccia nell'infinità del opaco del gelo. Io che non ho colori, o se li ho, non li vedo. Mi sarò convinta di questo nel corso degli anni, ma è ciò che sento. Io che sono trasparente quando parlo, mai quando scrivo. Scrivo per esigenza, non per raccontarmi. Ho...

PER POCHI COME NOI

Non servono parole per quelli come noi. Nascosti nelle ombre dei palazzi, dei vicoli stretti, nelle notti di pioggia. Non servono parole per Quelli come noi. Guardiani di forzieri chiusi Con il cuore sempre Dentro. Non servono parole per Quelli come noi. Quelli che si guardano, Si osservano Si scrutano Si leggono. Si amano con gli occhi. Non servono parole per Quelli come noi. Quelli che il tempo Se lo creano, Se lo godono. Quelli che conoscono l'aurora di ogni giorno. Sempre bella, Sempre presente e mai passato. Non servono parole per Quelli come noi. Che litigare è poco, le lame le abbiamo lasciate agli altri. Non servono parole per Quelli come noi. Quelli che sanno parlare, Quelli che si fanno capire, Ma a volte capirsi significa distruggersi. Non servono parole per Quelli come noi. Quelli che sognano sempre in grande, Guardando la luna e toccando le stelle. Quelle riflesse nel mare, lui che è immenso come il ciel...

AL MIO, NEL MIO

Oggi ho capito che non basta chiudersi, tanto vieni travolta. Fa meno male. Abituata alla tempesta, con i detriti di ciò che è stato ciò che è e non può essere. Caduta in piedi, classico, il mio. Costruisco barriere, ancora. Ancora ancorata ad un'idea, seppur piccola che tu possa comprendere, che il mondo possa comprendere. Il mondo, non il mio. Resto nel mio, io. Al mio posto, dentro e fuori dal resto. Non resto più, non corro più, non posso farlo. Tu vivi in ciò che è tuo, ed io? Da quando ci sei tu, non so più qual è il mio. Da quando ci sei tu, non sono io, lo sono mai stata fino ad ora? Sapessi rispondere. Cinque linee per quattro spazi. Il tuo pentagramma di note perfette, il mio ancora vuoto. Scordata, con il tempo di me. Di ciò che sono, che potrei essere, che vorrei. Con dei semplici pallini neri, tu hai riempito i miei infiniti vuoti. Senza pause, tamburo battente; costante. Costante di gra...

IMPRE(SCINDIBILE)

Quando cerchi una sfumatura e non la trovi quando cerchi un colore e non ce ne sono. Scindibili, come l'olio e l'acqua. Pensa a quanto tu sia stato stupido da volerli amalgamare a tal punto da essere una cosa unica. Imprescindibile. Leggi i pensieri di tutti ed i tuoi sono nebbia, arsi, spenti bui. E vorresti un lanternino, ma sai che non può dissipare la nebbia, quella altrui. La tua ormai è così fitta da non far vedere oltre la coltre dei nembi neri. La siepe che ricopre un muro ormai di cemento, armato. Parole come frecce, scoccate dal tiratore scelto dalla torre più alta. Veloce ed inesorabile. Colpisce nel punto più debole dell'uomo. Il tallone d'Achille il più famoso e fragile, funzionante per metà. Che come i bivi è diviso a metà. Non ci sono segnali, solo segni, graffi, tagli sanguinanti. Finché batte sai di essere vivo, finché batte sei vivo. Una delle poche certezze di questa vita, vite come grappoli ...