OCCHI DI LUNA
Una sera senza luna, o almeno
io non la vedo.
Mi sento spaesata, come se non avessimo più
la sua benevolenza.
Stanca di vedere tutto così offuscato,
brilla un po' lei lassù,
piccolo satellite senza luce propria.
Lontana e talvolta vicina.
Oggi non sono capace,
oggi è più complicato,
oggi non so neanche scrivere.
Io lo vedo sai,
non te ne accorgi.
Ti guarda con quegli occhi che sembrano miei,
quanto mi uccide,
mi annienta, mi logora come se fosse un veleno a lento rilascio.
Occhi che non sono più due, ma quattro.
Mi spiazzi, mi spiazza,
mi spezzi.
Io lo vedo.
Mio amore, amore corrisposto, amore condiviso.
Non ci riesco, oggi no.
Non ho la forza di combattere per tre.
Forse per due, ma non due come me e te.
Oggi non riesco a guardare, a guardarla, a guardarvi.
Come posso,
come puoi.
Tu con gli occhi puntati su sei corde,
ma io lo ricordo a memoria il tuo sguardo.
Solo attraverso di esso so capirti.
Spaventosamente bello.
Riconosco le tue mani grandi.
Il tuo tocco fermo, deciso ed allo stesso tempo dolce.
Ti regalo un pezzo di me ogni giorno,
distruggi e costruisci un pezzo di me ogni giorno.
Se non fossi pronto per un'amore folle.
Un'amore non più al maschile,
un'amore che sia donna.
Un'amore che sia pazzia,
un'amore che sia magia.
Un'amore che sia debolezza e forza insieme.
Un'amore che sia vita.
Voglio un'amore così.
So che è il mio.
Oggi a parlare non sono io,
ma il mio silenzio.
Quello che mi fa tanta paura,
quello che non riesco a giustificare perché quando arriva, non posso fermarlo.
Quello che hai cercato di smorzare,
quello che attentamente ascoltava,
quello che distrattamente sorvolava.
Quello che ferisce me e tiene al di fuori te.
Quello che molte volte preferisce tenerti fuori,
perché dentro è buio e tu sei sole.
Sole che che brucia il grano secco.
Pioggia che corrode la roccia.
Mare che tinge i bianchi scogli.
Nuvole che a volte ti coprono,
offuscano il tuo giudizio.
Io che non sono capace,
oggi non trovo le parole.
Non le troverò mai per descrivere qualcosa di così bello e devastante.
Tutto così improvviso, inaspettato e spaventoso.
Per la prima volta qualcosa mi fa paura,
non riesco a controllare niente di tutto questo.
Io che sono così contraddittoria.
Io che sono profondità e profonda razionalità.
Io che ho bisogno di schemi logici per vivere.
Io che sono sull'orlo di un baratro senza fine.
Come una meteora che esplode nell'infinità di un buco nero.
io non la vedo.
Mi sento spaesata, come se non avessimo più
la sua benevolenza.
Stanca di vedere tutto così offuscato,
brilla un po' lei lassù,
piccolo satellite senza luce propria.
Lontana e talvolta vicina.
Oggi non sono capace,
oggi è più complicato,
oggi non so neanche scrivere.
Io lo vedo sai,
non te ne accorgi.
Ti guarda con quegli occhi che sembrano miei,
quanto mi uccide,
mi annienta, mi logora come se fosse un veleno a lento rilascio.
Occhi che non sono più due, ma quattro.
Mi spiazzi, mi spiazza,
mi spezzi.
Io lo vedo.
Mio amore, amore corrisposto, amore condiviso.
Non ci riesco, oggi no.
Non ho la forza di combattere per tre.
Forse per due, ma non due come me e te.
Oggi non riesco a guardare, a guardarla, a guardarvi.
Come posso,
come puoi.
Tu con gli occhi puntati su sei corde,
ma io lo ricordo a memoria il tuo sguardo.
Solo attraverso di esso so capirti.
Spaventosamente bello.
Riconosco le tue mani grandi.
Il tuo tocco fermo, deciso ed allo stesso tempo dolce.
Ti regalo un pezzo di me ogni giorno,
distruggi e costruisci un pezzo di me ogni giorno.
Se non fossi pronto per un'amore folle.
Un'amore non più al maschile,
un'amore che sia donna.
Un'amore che sia pazzia,
un'amore che sia magia.
Un'amore che sia debolezza e forza insieme.
Un'amore che sia vita.
Voglio un'amore così.
So che è il mio.
Oggi a parlare non sono io,
ma il mio silenzio.
Quello che mi fa tanta paura,
quello che non riesco a giustificare perché quando arriva, non posso fermarlo.
Quello che hai cercato di smorzare,
quello che attentamente ascoltava,
quello che distrattamente sorvolava.
Quello che ferisce me e tiene al di fuori te.
Quello che molte volte preferisce tenerti fuori,
perché dentro è buio e tu sei sole.
Sole che che brucia il grano secco.
Pioggia che corrode la roccia.
Mare che tinge i bianchi scogli.
Nuvole che a volte ti coprono,
offuscano il tuo giudizio.
Io che non sono capace,
oggi non trovo le parole.
Non le troverò mai per descrivere qualcosa di così bello e devastante.
Tutto così improvviso, inaspettato e spaventoso.
Per la prima volta qualcosa mi fa paura,
non riesco a controllare niente di tutto questo.
Io che sono così contraddittoria.
Io che sono profondità e profonda razionalità.
Io che ho bisogno di schemi logici per vivere.
Io che sono sull'orlo di un baratro senza fine.
Come una meteora che esplode nell'infinità di un buco nero.
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