Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

SEMPLIFICABILE

Mi ritrovai al telefono con la mia migliore amica. Cercai di consolarla. Mi resi conto di quanto anche io avessi bisogno di quelle parole. Non è semplice. Niente è semplice o semplificabile quando c’è di mezzo quel sentimento che ti opprime, che ti rende fragile. E tu, come ogni volta, cerchi di metterlo da parte e andare avanti. Avanti? Avanti per poi tornare indietro e pensare. Scrivere per poi cancellare, riscrivere e voler ricordare ciò che si era scritto in precedenza perché, probabilmente, eran le parole giuste. Avrei bisogno di quel coraggio che mi manca per ritrovare le parole cancellate, importanti o meno che siano. Le parole dette o scritte di getto sono quelle che esprimono al meglio ciò che si vive. E’ inutile cancellarle. Le ritroverai sempre che tu le voglia o meno e farai sempre più fatica a dirle o peggio a scriverle ancora. Forse con il tempo le parole cambieranno, chissà. Tutti hanno bisogno di una seconda possibilità. Sarà la seconda possibilità in...

PRESENZE

Ero sola, al solito posto. Ho provato a chiedermi se, per un motivo o per un altro, proprio quel giorno, presi quella decisione. Non trovai risposta, o meglio, non mi posi le giuste domande. Strano. Avevo un appuntamento alle 19:00. Alle 18.30 ero ancora lì. Mi alzai. Iniziai ad incamminarmi con fare quasi annoiato. Durante il tragitto, mi guardai intorno. Iniziai a pensare. Pensai che per alcuni, è quasi indispensabile la presenza di qualcuno nella propria vita. Anche un animale. Questo mi venne in mente osservando un vecchio che passeggiava con il suo cane. L'uno che rispecchiava la vecchiaia dell'altro. Per tutta la vita, siamo alla ricerca di quella persona che, in qualche modo di fare o pensare, rappresenti una parte di noi. La parte mancante. Potremmo impazzire se non riuscissimo a trovarla? Siamo abituati a vivere di presenze, fisiche, ma anche scritte in un banale messaggio. 19.00 Arrivata puntuale, strano. Eccoli. Lì vedo i miei amici, mi v...

INCHIOSTRO E FRANCOBOLLI

Papà mi ha comprato tre francobolli. Strano?  Forse. Alcuni pensano che i francobolli siano pezzi di antiquariato da quando siamo entrati nell'era dei social. Lettere. L'inchiostro della penna che scivola su di un foglio e la mano che striscia su di esso per dare sfogo alle mille sensazioni. Parole. Misteriose, come misterioso sarà il contenuto della busta per chi la riceverà, se la riceverà. Potrebbero esserci problemi con la posta, potrei aver sbagliato indirizzo o semplicemente non l'ho spedita. Dovrei cambiare qualcosa, potrebbe fraintendere. Forse non la spedirò, non adesso. Devo solo ricordarmi che non posso spedirla il venerdì, perchè il fine settimana non ritirano nulla dalla posta. Ci penso. Ho sbagliato, dovrei cancellare. Diventa sporca, non vorrei fosse così sciatta. Magari la riscrivo in bella copia. Apprezzerà di più queste mie parole. Non ho ancora deciso come iniziare. 'Caro'. Troppo formale. Meglio non girare intorno al discorso....

BELLANOTTE

E’ notte. Non riesco a dormire. Nulla di nuovo per carità, ma è una notte stranamente bella. Non so perché, ma la invidio. E’ una cosa brutta, lo so. Così tranquilla, neanche una nuvola, solo stelle e la luce fioca della luna che, per quanto possa essere luminosa, sa che la sua luce dipende dal sole. Ecco, dipende dal sole. Un po’ come il mio star bene dipende dal tuo.  Ecco, ora capisco il perché del mio essere così in disarmonia con questa notte.  Non sono tranquilla, forse non lo sarò per un po’. Forse domani sarà diverso. Io non lo so e non lo sai neanche tu che dici di sapere tutto, ma in realtà, sai quanto me se non meno. Non ti ho scritto, non sapevo cos’altro dire. Eppure mentre scrivo queste parole, penso di star parlando con te. Non lo so, sarà l’ora. Sì, dovrei dormire. Non ti dico buonanotte, perché buona non sarà. Ti dico bellanotte perché c’è la luna che mi ricorda te.