CORRISPONDENZA DI OPPOSTI


Guardaci adesso,
io non ti vedo, non ci sei qui adesso
ti vorrei come non mai
il mai di cui ho più paura.
Più ti allontani e più ti cerco,
più vai via e più ti voglio,
più mi sfuggi e più mi lego.
Come una torre da scalare,
una di vetro che resiste,
ma può anche rompersi.
Perché per perdersi c'è sempre tempo,
per ritrovarsi mai.
Mai abbastanza,
tempo che corre inesorabile come un ramo nella corrente di un fiume in piena.
Pensare che non esistono argini perché è troppo da contenere e contieni
detriti di storie ormai passate,
pezzi di cuore che spariscono nelle turbine più forti.
Vortice che tutto prende e deteriora,
me e te ora.
Mai troppo lontani,
mai troppo e basta.
Io che raccatto ciò che mi son lasciata dietro,
tu che sei corrente, mi tieni a galla e talvolta trascini. 
Tu che sei corrispondenza di opposti
che si respingono.
Io che vivo in un equilibrio precario tra la mia realtà e la nostra follia.
Tra la mia realtà e la tua follia.
Così simili da spaventarmi,
così simili da attrarci.
Così diversi da allontanarci,
diversi a tal punto da amarsi.
Corrispondenza di opposti al limite della realtà,
quella che è nostra,
quella che ormai è rotta.
Io che osservo con occhi discreti
i tuoi cento passi ed i tuoi mille segreti.
Io che a stento riesco a capirti,
ma nonostante tutto continuo ad inseguirti.
Io che non ho mai rincorso,
ma per te, ormai, ho perso il conto.
Molte volte salato per il mio portafoglio,
per te, ricorda, ho messo da parte il mio orgoglio.
Senza rimpianti né rimorsi,
nella tua stanza piena di ricordi.
Soffia arrogante il vento di mare tra i vicoli nascosti,
tra i rami ormai spogli.
Spira, respiri e sospiri.
Senza rimpianti né rimorsi,
faccio parte anch'io dei tuoi ricordi.

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