FUNAMBOLI

Lucida,
quasi buona a scriverti lettere
parole confuse ma
sincere.

Dirette
tanto quanto un messaggio scritto con
i suggerimenti automatici,
uno dei tanti seguiti.

Come il suono,
il ritmo di queste righe stupide,
banali quasi
che domani
un senso non ce l'avranno mai.

Troppe birre,
troppe chiacchiere.
Voci varie e fragili come la mia
adesso.

Cerco di farmi sentire
e tu sordo.
Perché poco ti conviene aspettare la tempesta che
tanto ti piace e tanto ti spaventa,
inquieta.

Tu che preferisci l'equilibrio
improvvisato funambolo in cerca del pericolo su macerie di grattacieli.

Tocchi il cielo pieno di nuvole
tu che ami la pioggia
e poi
ti ripari sotto il primo balcone.

Perché le vie di mezzo non le conosci,
come non le conosco io.
Solo che conosco ciò che hai detto
e di grigio,
non c'era nulla.
Tutto il bianco l'hai trasformato in nero,
tu
che di nero non ti vesti.

Tu
anima nera
su cuore bianco.

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