FUNAMBOLI
Lucida, quasi buona a scriverti lettere parole confuse ma sincere. Dirette tanto quanto un messaggio scritto con i suggerimenti automatici, uno dei tanti seguiti. Come il suono, il ritmo di queste righe stupide, banali quasi che domani un senso non ce l'avranno mai. Troppe birre, troppe chiacchiere. Voci varie e fragili come la mia adesso. Cerco di farmi sentire e tu sordo. Perché poco ti conviene aspettare la tempesta che tanto ti piace e tanto ti spaventa, inquieta. Tu che preferisci l'equilibrio improvvisato funambolo in cerca del pericolo su macerie di grattacieli. Tocchi il cielo pieno di nuvole tu che ami la pioggia e poi ti ripari sotto il primo balcone. Perché le vie di mezzo non le conosci, come non le conosco io. Solo che conosco ciò che hai detto e di grigio, non c'era nulla. Tutto il bianco l'hai trasformato in nero, tu che di nero non ti vesti. Tu anima nera su cuore bianco.