A METÀ
Come pensare all'autunno,
a metà fra il caldo ed il freddo,
tra la pioggia ed il sole,
le foglie a metà fra il verde ed il giallo.
Come il vento,
pagine che volano come le foglie,
hanno lo stesso suono riconoscibile,
forte.
Forte come il vento che fa cadere e spazza via
le foglie.
Forte come il suono delle parole delle pagine
che non capirai,
che non leggerai.
Pagine che si susseguono,
parole curve come le virgole,
piatte sul foglio,
come punti.
Inutili.
Indecisi come il punto e virgola,
senza maiuscola e con una pausa,
a metà.
Concetti di paragrafi,
inutili.
Finali di capitoli,
quelli che non vorresti finissero,
quelli che sono i più duri,
quelli che ti lasciano il fiato sospeso,
quelli destinati a finire,
come tutto.
Tutto come se fosse un quadro
nel quale vedi
le macchie di caffè,
le pieghe del foglio per le lacrime,
le cancellature,
le parole sbagliate scritte nel momento giusto.
Tutto racchiuso in una cornice,
ormai rovinata.
Rovinata come le pagine ormai colorate di rosso,
stropicciate,
perché così come tutto è nato,
così tutto si è distrutto.
Distrutto l'ideale,
distrutto il ritratto,
distrutte le foglie
calpestate
come le parole
piatte sul foglio.
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