IL PUNTO DI GIUNTURA


Camminavo.
Passo svelto,
auricolari stranamente senza grovigli inestricabili.

Aspettavo il tram.
Stranamente in orario.

Salgo su.
Mi siedo.
'Closer' a palla nelle orecchie.
Pensai che il volume, fosse talmente alto,
da poter far cadere l'auricolare destro.

Mi soffermai a guardare il punto in cui gli auricolari si uniscono,
ma allo stesso tempo,
si dividono.

In quel momento pensai ai bivi che ogni giorno
ci si presentano davanti.
La scelta.

Destra o sinistra.
Prendere o lasciare.
Tutto o niente.
Bianco o nero.
Presente o futuro.

Niente vie di mezzo.
In mezzo non c'è niente.

Punti di incontro?
Tanti, ma rischiosi.

Ecco.
Strada dritta o in salita.
Asfaltata o sterrata.

Vale la pena rischiare?
Domandone.

Dipende:
per chi, per cosa e in che momento.

Alzai lo sguardo.

Ho mai rischiato davvero?

Continuai a fissare quel maledetto pezzo di plastica delle cuffiette.
Pensai di essere pazza.

Tolsi le cuffie,
la musica si ferma.
Il tram è fermo.
Io sono ferma.
Stallo.

Mi alzai, scesi.
Ripresi a camminare a passo svelto.
Ovviamente ero in ritardo.

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